In Austria il verde Van der Bellen in vantaggio su Hofer
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In Austria il verde Van der Bellen in vantaggio su Hofer

Ancora da scrutinare 800.000 voti per corrispondenza

I due sfidanti
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22 Maggio 2016 - 10.16


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I primi dati.  In Austria il verde Alexander Van der Bellen è in lieve vantaggio sul candidato ultranazionalista Norbert Hofer. Dopo lo scrutinio di tutti i seggi elettorali, Hofer è in vantaggio con il 51,93% su Van der Bellen, che arriva al 48,07%. Ma l’exit poll degli 800.000 voti per corrispondenza, che saranno scrutinati solo domani, danno il verde in testa nel computo finale di circa 3.000 voti. Si sono recati alle urne il 70% dei 6,4 milioni aventi diritto.

 
Gli Exit poll. È un testa a testa nel voto per le presidenziali secondo i primi exit poll a chiusura delle urne. Il candidato di estrema destra Norbert Hofer, dato per favorito dopo il trionfo al primo turno, sarebbe in lievissimo vantaggio sullo sfidante ecologista Alexander Van der Bellen con il 50,2% dei voti contro il 49,8% I risultati definitivi saranno noti solo lunedì quando saranno stati conteggiati anche i voti inviati per posta (circa il 14% del totale).
    Hofer, del Partito della libertà (Fpo) ha ottenuto il 35% dei consensi al primo turno, contro il 21 dell’avversario. Anche se i sondaggi non erano consentiti alla vigilia del voto di ballottaggio, le agenzie per le scommesse davano Hofer in vantaggio. Il candidato dell’Fpo ha basato la sua campagna elettorale quasi esclusivamente sulla lotta all’immigrazione, e proprio ieri Vienna ha annunciato che da martedì prossimo intende schierare 80 poliziotti al confine italo-austriaco del Brennero.

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Il primo turno. Hofer, del Partito della libertà (Fpo) ha ottenuto il 35% dei consensi al primo turno, contro il 21 dell’avversario. Anche se i sondaggi non erano consentiti alla vigilia del voto di ballottaggio, le agenzie per le scommesse davano Hofer in vantaggio. Il candidato dell’Fpo ha basato la sua campagna elettorale quasi esclusivamente sulla lotta all’immigrazione, e proprio ieri Vienna ha annunciato che da martedi’ prossimo intende schierare 80 poliziotti al confine italo-austriaco del Brennero.

Nella foto: Norbert Hofer

 

Il duello. Norbert Hofer, 45 anni, del Partito della Libertà (Fpoe, la formazione euroscettica fondata da Jorg Haider), parte con il vantaggio derivato dalla chiara e inattesa vittoria al primo turno, lo scorso 2 maggio, con il 35% dei voti. Il secondo più votato, l’ambientalista Alexander Van der Bellen, un economista di 72 anni, tra il 1997 e il 2008 ha guidato il partito ecologista e progressista dei Verdi: su di lui confluiscono le speranze di chi vuole arginare l’onda dell’estrema destra. 

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 Secondo i sondaggi, il ballottaggio è particolarmente incerto perché la gran parte dell’elettorato deciderà il suo voto all’ultimo momento. Per la prima volta dalla fine della II Guerra Mondiale, i candidati al Secondo turno non appartengono a nessuno dei grandi partiti tradizionali, i socialdemocratici e il conservatori. Hofer ha già detto che qualora vincesse non si limiterebbe al ruolo tradizionalmente cerimoniale del presidente, ma che utilizzerebbe tutti i suoi poteri come la possibilità di destituire l’attuale governo tra socialdemocratici e conservatori.  

 

La questione migranti. Sul voto pesa la questione migranti che ha causato una forte virata a destra dei voti austriaci. L’avvio della costruzione di una barriera da parte austriaca al Brennero per predisporre il cosiddetto «Grenzmanagement», ovvero il controllo sistematico dei profughi, era stato scongiurato il 13 maggio dai due ministri dell’Interno, Angelino Alfano e Wolfgang Sobotka, dopo un incontro al valico italo-austriaco. Recentemente anche il commissario Ue Dimitris Avramopoulos, in una lettera ai ministri Gentiloni e Alfano, aveva spiegato di aver informato Vienna “che per il momento non abbiamo alcuna indicazione sulla necessità di reintrodurre i controlli di frontiera al Brennero nelle attuali circostanze, e questa decisione può essere presa solo come misura di ultima istanza, dopo una valutazione della sua adeguatezza e proporzionalità”.

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Nei giorni scorsi, tuttavia, diversi gruppi di profughi hanno raggiunto l’Austria, passando per il Brennero. Da qui la reazione del presidente del Land Tirolo Guenther Platter che si chiede “se le rassicurazioni del ministro dell’Interno Angelino Alfano non siano state forse una manovra ingannevole, per evitare i controlli ventilati dall’Austria”.  

 

Gli 80 poliziotti al Brennero. E così, nonostante l’aumento delle forze dell’ordine italiane al confine del Brennero per scongiurare l’espatrio di migranti in Austria e il riconoscimento dello sforzo italiano da parte di Vienna, ora con l’arrivo di gruppi sparsi di profughi in Tirolo, la musica cambia. Vienna da martedì prossimo intende schierare 80 poliziotti al confine italo-austriaco. “Per controlli”. Il presidente tirolese usa toni duri contro l’Italia e parla addirittura di “manovre ingannevoli”, per far sì che l’Austria non innalzi recinti al Brennero. Il Viminale replica parlando di sortita elettorale e snocciolando i dati: il sistema dei controlli funziona, le accuse di non mantenere le promesse sono smentite dai dati. 

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