45,8 milioni di schiavi: è il Global Slavery Index a pubblicare un nuovo rapporto e a svelare i drammatici dati sulla schiavitù. Secondo i dati forniti, sono 45,8 milioni i cosiddetti ‘schiavi moderni’, ovvero persone che vivono cioè una condizione di schiavitù, obbligate a lavorare senza essere pagate, vendute per essere sfruttate sessualmente, nate in servitù, bambini costretti a combattere sui campi di battaglia. Nel 2014 il numero di schiavi nel mondo era di 35,8 milioni: dunque in un anno la situazione è peggiorata.
Il numero più alto di persone che vive questa condizione è stato registrato in India, dove sono 18,3 milioni tra uomini, donne e bambini, costretti a fare i lavoranti domestici, a svolgere lavori manuali, mendicare, essere sfruttati sessualmente, a fare i bambini soldato. I 18,3 milioni corrispondono all’1,4 % della popolazione del paese, un tasso che fa risultare il paese al quarto posto nella lista di quelli che hanno più alte percentuali di schiavi rispetto alla popolazione.
In cima alla lista si trova anche la Corea del nord, dove si ritiene che un abitante su 20 – il 4,3% dei 25 milioni di nordcoreani – viva in una condizione di schiavitù. Al secondo posto in termini assoluti figura la Cina, con 3,4 milioni di nuovi schiavi, al terzo il Pakistan con 2,1 milioni di schiavi.
Andrew Forrest, presidente della associazione per i diritti umani Walk Free Foundation che ha stilato il rapporto, ha deciso di lanciare un appello a tutti i governi e alle principali economie del mondo per fermare una volta per tutte questo drammatico fenomeno: “Sradicare la schiavitù – ha spiegato – è giusto moralmente, politicamente, da un punto di vista logico ed economico. Attraverso un uso responsabile del potere, della forza di convinzione, della volontà collettiva, possiamo portare il mondo verso la fine della schiavitù”.