Come è noto, non tutti nel partito repubblicato statunitense appoggiano la candidatura del magnate Donald Trump alla Casa Bianca. Di recente una trentina di delegati repubblicani hanno lanciato una nuova iniziativa per impedire la formalizzazione della nomination alla convention di Cleveland il mese prossimo. L’obiettivo è consentire ai delegati di votare per chiunque vogliano alla convention, come già accade per i cosiddetti ‘super delegati’, indipendentemente dal vincitore di primarie o caucus.
“Si tratta, alla lettera, di un movimento ‘chiunque fuorché Trump’. Nessuno sa chi prenderà il suo posto e otterrà la nomination, ma questo non ci preoccupa. Facciamo tutto questo solo per accertarci che Trump non sia la faccia del nostro partito”, ha spiegato Kendal Unruh, delegato Gop del Colorado, alla guida di tale movimento nato con una conference call giovedì sera. Proprio ieri lo speaker della Camera Paul Ryan, che all’inizio del mese ha infine espresso il suo riluttante sostegno per Trump, ieri ha precisato che ogni rappresentante deve seguire la sua coscienza.
Trump ha liquidato questa iniziativa ricordando di aver vinto quasi 14 milioni di voti, “molti di più di qualsiasi altro candidato nella storia delle primarie Gop. Ho un enorme sostegno e raccolto le folle di gran lunga più imponenti e qualsiasi passo in questa direzione sarebbe totalmente illecito ma anche una presa in giro di milioni di persone che apprezzano in modo tanto deciso il mio messaggio”.
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