Assange: da quattro anni vive recluso nell'ambasciata dell'Ecuador
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Assange: da quattro anni vive recluso nell'ambasciata dell'Ecuador

Manifestazioni in molte città del mondo per chiedere la liberazione immediata del fondatore di Wikileaks.

Julian Assange
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19 Giugno 2016 - 17.30


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Julian Assange è da quatto anni rifugiato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra: l’inizio del quinto anno di reclusione per il fondatore di Wikileaks che sarà ricordato dai suoi sostenitori con vari eventi in tutto il mondo.

Assange, 44 anni, si è rifugiato infatti il 19 giugno 2012 nella legazione ecuadoregna, a Londra, per evitare la sua estradizione in Svezia, dove deve rispondere alla giustizia di violenza sessuale, accuse sempre respinte al mittente dall’hacker australiano. Secondo Assange, la richiesta svedese è una manovra studiata a tavolina: una volta estradato infatti, potrebbe essere consegnato agli Usa, dove teme di essere condannato per aver pubblicato su Wikileaks migliaia di documenti riservati che misero in grave imbarazzo la diplomazia americana.

In tutto il mondo oggi quindi si lotta per chiedere la libertà al “cyber-guerriero”. Le iniziative dureranno per tutta la settimana. Città europee (Parigi, Milano, Berlino, Napoli), e non (New York, Quito, Buenos Aires, Montevideo) unite per chiedere che Assange sia liberato e non più perseguito. E’ stato anche lanciato su twitter l’hashtag #freeAssange, che ha già raccolto migliaia di post.

Alla manifestazioni sono previste anche personalità del mondo dello spettacolo che da sempre si sono schierate al fianco di Assange e della sua lotta: Patti Smith, Brian Eno, PJ Harvey, Noam Chomsky, Yanis Varoufakis, Ai Weiwei, Vivienne Westwood, Michael Moore, Ken Loach e tanti altri che sul sito freeassangenow.org hanno voluto lasciare un pensiero per il fondatore di Wikileaks.

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