Gli americani buttano via quasi tutto il cibo che dovrebbero mangiare. Sotto inchiesta è il “culto della perfezione”, che aumenta fame e la povertà, e infligge un pesante tributo all’ambiente.
Come riporta il Guardian grandi quantità di prodotti freschi coltivati negli Stati Uniti sono lasciati nel campo a marcire. Destinati agli usi più svariati meno che quello principale: sfamare. Cosa ci fanno i perfezionisti americani? Li danno al bestiame o li lasciano direttamente dal campo a mo’ di discarica. Ma i canoni estetici sono rigidissimi, irrealistici e inflessibili. Secondo i dati ufficiali e le interviste con decine di agricoltori, confezionatori, camionisti, ricercatori, attivisti e funzionari governativi.
Dai campi e frutteti della California passando per i centri abitati della costa orientale, gli agricoltori e i lavoratori nella catena di distribuzione alimentare dicono che l’alto valore nutritivo del cibo viene sacrificato dai rivenditori per standard di perfezione irraggiungibili.
“Si tratta di prodotti senza macchia”, dice Jay Johnson, che traghetta frutta e verdura fresca da North Carolina e Florida centrale.
“Quello che succede nel nostro business oggi è che o perfetto,o viene respinto.”
Il problema rifiuti alimentari è spesso descritto come un problema “farm-to-fork”. La produzione si disperde tra campi, magazzini, imballaggio, distribuzione, supermercati, ristoranti e frigoriferi.
Secondo un conteggio del governo, circa 60 milioni di tonnellate di prodotti del valore di circa 160 dollari è sprecato da rivenditori e consumatori ogni anno – un terzo di tutti i prodotti alimentari.