Uno degli assalitori protagonisti della sanguinosa presa di ostaggi a Saint-Etienne-du-Rouvray, in Normandia, era da tempo ossessionato dall’idea di compiere quello che oggi è diventato realtà. Due mesi fa avrebbe infatti comunicato a un parente: “Attaccherò una chiesa”. È stato l’uomo, le cui generalita’ sono state mantenute riservate, a riferirlo all’emittente radiofonica ‘Rtl’. “Non sono sorpreso per quello che è successo, me ne parlava tutto il tempo”, ha dichiarato. “Parlava dell’Islam, e sosteneva che avrebbe fatto cose del genere. Sul Corano della Mecca, posso assicurarlo”, ha proseguito il congiunto. “Mi disse:’Attaccherò una chiesa’. Me lo comunicò due mesi fa, uscendo dalla moschea. Stavamo andando a casa di mia madre, e io non gli ho creduto”.
Incredula invece la testimonianza di un conoscente dell’estremista: “Era un tizio che frequentava l’istituto ‘Paul Eluard’ (a Rouen; ndr), un giovane come noi. Non riesco a capire perché si sia lasciato invischiare in tutto questo. Gli ha dato di volta il cervello”, ha sottolineato l’uomo. “Non lo si può paragonare agli altri musulmani, non c’entra proprio un bel niente”.