Razzista, xeonofobo e pure ignorante. Perfino la Cia – al cui interno non ci sono solo mammolette – lo ritiene inadeguato e pericoloso come presidente.
Ora il miliardario ha detto che anche gli immigrati regolari, entrati legalmente negli Stati Uniti, sono una minaccia per la sicurezza nazionale.
Donald Trump, insomma, alza ancora il tiro in quello che è il cavallo di battaglia della sua campagna elettorale e, intervenendo in un comizio a Portland, nel Maine, ha elencato una serie di Paesi i cui migranti – che siano rifugiati o studenti – devono essere visti con sospetto, anche se non clandestini.
Tra i Paesi citati da Trump non solo Siria, Iraq, Afghanistan, Yemen e Somalia, ma anche Marocco, Filippine, Pakistan e Uzbekistan (“ma dove si trova l’Uzbekistan?”, ha chiesto ai sostenitori in platea).
“Stiamo lasciando entrare nel nostro Paese tanta gente da paesi terroristi, gente a cui non dovrebbe essere permesso perché è impossibile fare controlli”, ha aggiunto il candidato repubblicano.
“Non c’è modo di controllarli, non abbiamo idea di chi siano. Questo potrebbe essere il più grande cavallo di Troia della storia”.
Poi Trump ha attaccato Hillary Clinton: “Lei vuole farli entrare tutti, centinaia di migliaia di persone. Questo non ha nulla a che fare con la politica. Questo ha a che fare con la stupidità”
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