Si dia la possibilità agli agenti e alle agenti della polizia britannica di potersi tatuare il viso: a invocarlo è un loro organismo di rappresentanza, la Police Federation of England and Wales, secondo il quale decorarsi le mani, ma anche il collo o il viso nella società di oggi sarebbe ormai un diritto e non pregiudica l’aspetto o la credibilità dei tutori della legge.
La contestazione, hanno spiegato i media britannici, riguarda una norma specifica stabilita da Scotland Yard nel 2012 che vieta appunto i tatuaggi visibili a chi voglia indossare la divisa. Un bando che l’ispettrice Vicki Martin, della Police Federation, giudica ormai superato. Sull’argomento l’ispettrice ha chiesto un “un confronto aperto” e senza pregiudizi.
Ci sono ad esempio molte donne con “piccoli tatuaggi sul collo” che “non si notano neppure” e che non intaccherebbero certo la necessaria severità da custode dell’ordine, argomenta. Anzi, ha spiegato Martin, il divieto rischia di escludere dalle selezioni candidati magari un po’ pittoreschi, ma validi e motivati. Sull’austera figura del vecchio ‘bobby’ britannico incombe tuttavia un’altra ‘stravaganza’, tatuaggi a parte.