Venti xenofobi soffiano sull’Europa. I populisti tedeschi scavalcano la Merkel e la sfidano sulla questione dei rifugiati. Nella Francia allo sbaraglio, impreparata e colpita dal terrorismo nelle strade delle proprie città, il lepenismo prende forza. Con un atto di ottusità estrema vietano il burkini come fosse un kalashnikov, e nelle strade il rigurgito xenofobo si riversa contro i poveracci di Calais, la giungla dei disperati che spera di poter andare in Inghilterra.
Tanti segnali di inadeguatezza. In Francia soprattutto, ma più in generale nell’Europa delle nuove frontiere, del libero scambio a senso unico. A Ventimiglia e a Como i segni eloquenti di questa nuova perversione: chiudere le frontiere, militarizzare i passaggi. Piangere per il piccolo Aylan, fregarsene il resto dell’anno, degli anni della sorte di questi poveri da tutto il mondo alla ricerca di una vita diversa.
Ovviamente l’Italia è vittima di questa politica. Perché dopo il folle accordo da 3 miliardi di euro con Ankara, la rotta balcanica è praticamente chiusa. MI pare che nessuno sia andato a sindacare troppo sulle condizioni umanitarie di questo ferreo confine. L’effetto però è che resta aperta solo la via del mare, dalla Libia. Quindi chi vuole sperare in una vita diversa deve affidarsi alla mafia libica e arrivare in Italia.
Scrive in un interessante pezzo Francesca Paci sulla Stampa, che al di là degli allarmismi e delle sciocchezze mediatiche i migranti non sono aumentati. “I dati parlano di un’onda che sale e scende ma sostanzialmente resta ai livelli del 2015. Tanto l’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (Unhcr) quanto l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) confermano che al netto di un numero di vittime più elevato (negli ultimi 8 mesi è morta una persona ogni 42 lungo la traversata dal Nord Africa all’Italia rispetto all’uno ogni 52 dell’anno passato), gli arrivi a fine agosto erano a quota 115 mila contro i 116 mila dell’inizio dello scorso settembre”.
Quindi abbiamo a che fare con una emergenza che spaventa l’Europa e non è una emergenza vera. Con politiche ottuse che bloccano in Italia i migranti, quando loro vorrebbero viaggiare in Europa, verso nord. E le politiche necessarie quali potrebbero essere? Beh, la politica del visto, per esempio. Liberalizzandoli e togliendo il potere alla mafia libica. Per esempio, se un poveretto potesse arrivare in Italia con i suoi 5mila euro in tasca, invece di darli ai trafficanti di uomini, potrebbe tentare una strada diversa sul piano dell’autosostentamento e del proprio futuro.
Sui migranti, solo venti xenofobi e commozione
I migranti in arrivo sono gli stessi dell'anno precedente, ma i media soffiano, i confini si blindano e ne muoiono di più nel viaggio.
globalist Modifica articolo
5 Settembre 2016 - 12.15
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