Nel reportage fotografico di Khaled Abdullah da Sanaa, nello Yemen, si vedono donne appartenente al movimento ribelle Houthi in parata. Donne guerriere, completamente vestite di nero, accanto a ragazzine. Nelle settimane scorso più volte si è parlato dei bombardamenti contro le località occupate dai ribelli sciiti da parte della coalizione sunnita duidata dall’Arabia saudita. Una coalizione sostenuta dagli americani e dai paesi occidentali che non mettono bocca sui civili che muoiono sotto le bombe perché armi e bombe le vendono proprio loro. Leggi anche: Yemen, bombe Made in Italy e disinteresse per i bimbi massacrati.
Gli Houti sono un gruppo di combattenti formato nel 2004 per lottare contro il potere centrale del presidente sunnita, sostenuto dagli americani. Il loro nome deriva da quello del loro primo comandante Ḥusayn Badr al-Dīn al-Ḥūthī, ucciso dalle forze armate yemenite. Houthi si definiscono i Partigiani di Dio e sono espressione degli Zaidi, una setta sciita alla quale appartiene circa il 20-30% della popolazione del Paese, fortemente radicata nel Nord.