Un gesto di pacificazione. Ma anche di sfida. Così è il doppio volto della guerra civile in Siria: il presidente siriano Bashar Al Assad è andato a pregare nella moschea di Daraya, la città simbolo della ribellione che dopo quattro anni di combattimenti a fine agosto si è arresa alle forze del regime. Il regime di Damasco “intende riconquistare ogni parte del territorio (siriano) in mano ai terroristi”, ha dichiarato a margine della cerimonia.
Citato dall’agenzia ufficiale Sana, Assad ha affermato che la sua visita “è un messaggio a chi dall’estero ha complottato per far cadere la Siria e il suo modello di convivenza”.
Le foto e il video del presidente che arriva nel centro alle porte di Damasco, in occasione della festa islamica del Sacrificio e a qualche ora dall’inizio della tregua, sono state trasmesse dalla Tv statale e rilanciate su Twitter.
Annunciato l’inizio della tregua – Le forze armate siriane hanno annunciato l’inizio della sospensione delle loro attività militari in Siria a partire dalle 19 di oggi (le 18 in Italia) “per la durata di 7 giorni” fino alle 23:59 del 18 settembre prossimo. E si riservano “il diritto di rispondere in maniera decisa contro qualsiasi gruppo armato che violi la tregua”. Lo riferisce l’agenzia ufficiale siriana Sana con una scritta “urgente” sul suo sito Internet. L’esercito russo ha detto che controllerà il regime di cessate il fuoco in Siria con tutti i mezzi disponibili, tra cui veicoli aerei senza equipaggio.
Assad lancia la sfida: riconquisteremo tutta la Siria
Alle 18 è scattata la tregua di sette giorni: il presidente va a pregare nella moschea di Daraya
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12 Settembre 2016 - 19.39
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