Ancora disperazione e morte nella zona orientale di Aleppo nel nord della Siria, controllata dai ribelli e finita ancora una volta sotto le bombe dei caccia del regime di Damasco e degli alleati russi. Molte le persone rimaste sotto le macerie delle case colpite, bombardati anche tre centri medici e due sedi degli ‘Elmetti bianchi’, il gruppo di volontari che si occupa di assistere i civili nelle zone controllate dai ribelli.
“La rabbia ha invaso tutti coloro che sono rimasti in questa città di macerie”, ha detto Bara’a, un’infermiera nella zona orientale di Aleppo, al quotidiano Guardian. “Molti dei feriti sono bambini e quando li si guarda negli occhi piangono. Non abbiamo più niente. Maledizione a questa giustizia. Hanno perso i loro arti e sono diventati portatori di handicap per la vita. Il loro unico peccato è che sono figli della Siria”, ha aggiunto l’infermiera.
Parlando dei bambini siriani e del conflitto in corso dal marzo del 2011, l’infermiera ha detto che ”hanno rubato la loro infanzia e la loro innocenza. Ne hanno fatto dei senzatetto nel loro Paese. E quello che otteniamo in cambio dall’esterno sono solo parole e promesse. Dio punirà l’umanità se questo è quello che è diventata”.
”Abbiamo bisogno di un miracolo per salvarci dalla morte”, ha aggiunto un medico di Aleppo. Attivisti locali hanno poi denunciato che i jet del regime di Bashar al-Assad hanno anche bombardato uno dei due impianti di distribuzione dell’acqua potabile per cercare di ottenere il controllo dei distretti orientali di Aleppo in mano ai ribelli.
Aleppo nella disperazione: rubato il futuro dei nostri figli
Sono ripresi i bombardamenti e i civili sono i primi a pagarne le conseguenze
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23 Settembre 2016 - 15.11
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