Il giornalista e scrittore giordano Nahed Hattar è stato freddato da tre colpi di arma da fuoco davanti a un tribunale del centro di Amman, dove doveva comparire per avere pubblicato una vignetta considerata blasfema per l’Islam sul suo profilo Facebook lo scorso 12 agosto. Lo riporta la britannica SkyNews che afferma, inoltre, l’arresto immediato del killer da parte della polizia locale.
Hattar era stato fermato il mese scorso, con l’accusa di avere condiviso una vignetta considerata offensiva per i musulmani. Dopo essere stato interrogato, lo scrittore era rimasto in carcere con l’accusa di ‘razzismo e settarismo’, secondo quanto riportato dall’agenzia ufficiale giordana, Petra.
Il pm di Amman, Abdullah Abul-Ghanam, lo aveva inoltre incriminato per ‘insulto alla religione’, essendo proibito ‘pubblicare materiale, immagini o disegni con l’intenzione di colpire i sentimenti religiosi e la fede’. Hattar, considerato un sostenitore del presidente siriano Bashar al-Assad, aveva postato sul social una vignetta, intitolata ‘ Il Dio di Daesh’, in cui si vede un combattente dell’Isis seduto accanto a due donne che chiede a Dio di servirgli da bere.
La vignetta è un duro attacco contro i jihadisti dell’Isis, accusati di volere un paradiso con Dio al loro servizio. Hattar, ateo di origini cristiane, viste le reazioni scatenate, aveva spiegato su Facebook che non intendeva offendere i musulmani, ma semplicemente far capire come l’Isis “vede Dio e il Paradiso”.
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