Juan Manuel Santos, presidente della Colombia, e Rodrigo Lodrono, detto Timochenko, comandante delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc) hanno firmato oggi un accordo di pace che pone fine a 52 anni di guerra nel paese sudamericano.
Ieri l’Unione Europea aveva tolto le Farc dalla ‘lista nera’ delle organizzazioni terroristiche.
Tra i presenti alla firma l’Alto Rappresentante Federica Mogherini e il segretario dell’Onu Ban-Ki-Moon, 15 presidenti e 27 ministri degli Esteri.
Juan Manuel Santos 3 Rodrigo Londoño,dopo la firma dello storico accordo. Foto: AFP
Le Farc, che contano ancora circa 7.000 combattenti armati, avevano ratificato l’accordo venerdì scorso durante la loro conferenza nazionale. Il conflitto colombiano ha provocato oltre 260.000 morti, 45.000 dispersi e 6,9 milioni di sfollati, coinvolgendo diversi guerriglieri di sinistra, i paramilitari di estrema destra e l’esercito.
La pace in Colombia, però, non sarà totale fino a quando anche l’Esercito di Liberazione Nazionale (Eln), con i suoi 1.500 combattenti ancora attivi, non avrà detto addio alle armi. L’Eln e il governo si sono impegnati a marzo a iniziare i colloqui di pace, ma senza fissare una data. I guerriglieri, tuttavia, hanno annunciato un cessate il fuoco unilaterale dal 30 settembre al 5 ottobre “per favorire la partecipazione del popolo” al referendum del 2 ottobre, da cui dipende l’entrata in vigore dell’accordo. Quella delreferendum è una procedura non obbligatoria voluta dal presidente Juan Manuel Santos per dare legittimità popolare alla firma.