Un evento storico: si chiama Zainab Ali ed è la prima donna araba che si è unita alle forze di sicurezza nella città di Manbij, nel nord della Siria, liberata da poco tempo dagli artigli dello Stato Islamico.
Un passo senza precedenti. Anzi una vera e propria rivoluzione rispetto alle tradizioni conservatrici della zona particolarmente rigide, dove le donne sono private totalmente della loro libertà e costrette a vivere segregate.
Zainab ha spezzato questa catena e ha detto di voler combattere anche per la libertà delle donne arabe e portare nuovi diritti nella società conservatrice di Manbij.
“Sono orgogliosa di essermi unita alle milizie, soprattutto dopo aver subito molte privazioni nella mia vita. Ora ho la possibilità di proteggere altre donne nella mia società e lottare per i loro diritti”, ha detto Zainab all’agenzia curda Ara News.
“Prima della liberazione di Manbij, le donne erano totalmente oppresse. Ma adesso vogliamo che tutto cambi”.
Zainab è stata la prima ma non è la sola: più di 50 donne si sono arruolate nella polizia di Manbij. Un esempio che viene dalle combattenti curde del Rojava, che sono state viste come un esempio di affermazione dei propri diritti in terre nelle quali le donne devono solo obbedire e stare a casa.
Getta il velo e va a combattere contro l'Isis: lotto per la libertà delle donne arabe
La scelta rivoluzionaria di Zainab Ali cresciuta a Manbij in una società rigidamente conservatrice
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13 Ottobre 2016 - 19.42
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