Battaglia per Mosul, l'Isis brucia i pozzi di petrolio
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Battaglia per Mosul, l'Isis brucia i pozzi di petrolio

I peshmerga curdi hanno riconquistato il villaggio di Bashiqa, a nordest di Mosul, liberandolo dal controllo del gruppo Stato islamico.

Battaglia di Mosul
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23 Ottobre 2016 - 18.06


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I seguaci del califfo Al Baghdadi per la battaglia finale per difendere Mosul hanno disseminato la zona di sostanze chimiche velenose e stanno usando bambini e donne sui tetti delle case come scudi umani. In più le trincee sono state riempite di petrolio e del fuoco verrà appiccato al greggio non appena le forze curdo-irachene si dovessero avvicinare alla linee difensive dell’Isis.

Anche gli americani, di base alle porte di Mosul, sono stati costretti a indossare le maschere antigas per la nube tossica della fabbrica di zolfo che l’Isis aveva dato alle fiamme trasformandola in una gigantesca, rudimentale arma chimica.  L’offensiva, giunta al settimo giorno, ha registrato ieri la conquista di due cittadine chiave: Bartala e Al Hamadaniya, rispettivamente a 9 e 27 km da Mosul. In totale sono 37 i centri vicini alla roccaforte dello Stato Islamico liberati in quasi una settimana. 

Ovviamente non è possibile verificare in maniera indipendente questo tipo di informazioni che trapelano da Mosul.
Intanto le forze curde sono a meno di nove chilometri da Mosul. Lo hanno reso noto i comandanti dei peshmerga, al settimo giorno dell’offensiva contro i jihadisti dello Stato islamico che controllano la città irachena dal giugno del 2014. Il comando curdo ha riferito di una vasta operazione lanciata nei pressi della città di Bashiqa che ha consentito di isolare la strada che collega Bashiqa a Mosul, limitando così la libertà di movimento dei jihadisti.
Il Califfato ha scagliato un secondo violento attacco a Rutba, città situata nell’Iraq occidentale, come diversivo per frenare l’avanzata irachena verso Mosul. Il sindaco di Rutba, Imad Meshaal, ha riferito che l’assalto è partito da tre direzioni diverse. Il centro cittadino è diventato luogo di scontri tra i miliziani dell’Isis e le forze di sicurezza, che alla fine sono riuscite a respingere la minaccia jihadista. Meshaal ha chiesto a Baghdad di inviare rinforzi militari “per salvare la situazione”. Rutba fu presa dall’Isis nel giugno 2014 e liberata dall’esercito iracheno quattro mesi fa.
Il Papa: “In queste ore drammatiche sono vicino alla intera popolazione dell’Iraq, in particolare a quella della città di Mosul”. Lo ha detto Papa Francesco, dicendosi scosso “dagli efferati atti di crudeltà che da troppo tempo si stanno commettendo contro cittadini innocenti”. “Sono rimasto addolorato dall’uccisione a sangue freddo di numerosi figli di quella amata terra, tra cui anche tanti bambini, questa violenza ci fa piangere”, ha aggiunto.
Carter vola in Kurdistan Il segretario della Difesa statunitense Ash Carter si è recato in visita a Erbil, nel Kurdistan iracheno, per fare il punto sul ruolo centrale delle forze curde nella battaglia per la riconquista di Mosul. Il numero uno del Pentagono, che ha incontrato il leader curdo Masoud Barzani, si è felicitato “del completo coordinamento” tra le forze del governo iracheno e i peshmerga nell’offensiva malgrado le tensioni tra Baghdad ed Erbil.
L’Unicef: oltre 4.000 fuggiti dall’area di Mosul  Oltre 4.000 persone sono fuggite dalle zone intorno a Mosul dall’inizio dell’offensiva militare per riconquistare la città. Lo ha detto Peter Hawkins, il rappresentate dell’Unicef per l’Iraq, sottolineando che le condizioni dei bambini in almeno uno dei campi per i rifugiati sono “molto, molto precarie”.

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