Follia Erdogan: in carcere chi dissente, ma è favorevole alle spose bambine
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Follia Erdogan: in carcere chi dissente, ma è favorevole alle spose bambine

Un progetto di legge Akp legalizzerebbe le 'spose bambine' depenalizzando gli stupri sui minori. Sconcerto dell'opposizione. Protesta delle ong.

Bambine turche
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18 Novembre 2016 - 19.28


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Contro la proposta di legge, presentata la notte scorsa in Parlamento, insorgono le organizzazioni per la difesa dei diritti umani e le opposizioni. Un disegno di legge folle che depenalizza gli abusi sui minori presentato dall’islamico Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan.

Il parlamento turco ha approvato in prima lettura in testo che permetterebbe a un uomo di evitare una condanna per violenza sessuale su una minorenne se acconsente a sposare la vittima. Il governo sostiene che la legge serve a graziare quegli uomini che non sapevano di fare sesso con una minorenne.

Invece chi critica il provvedimento denuncia il tentativo di legittimare gli stupri e i matrimoni precoci. E sostiene che se passasse contribuirebbe ad aggravare il fenomeno delle “spose bambine“, già tristemente molto diffuso. Per il deputato del partito Mhp, Erkan Akcay, il disegno di legge è “scandaloso” ed è “impossibile da accettare”. Sarebbe un passo indietro per i diritti dei minori.

Si è sfiorata la rissa questa mattina nel Parlamento turco, dopo che il partito di maggioranza Akp ha presentato la proposta di legge che prevede la non perseguibilità di chi, ritenuto colpevole di abusi sessuali, sposi la vittima della medesima violenza. Ma non è finita. Se il matrimonio avviene “senza coercizione psicologica o minaccia”, tutti coloro che si sono resi colpevoli di violenze sessuali prima dell’11 novembre, vedranno arrestarsi l’iter giudiziario a proprio carico.

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Il disegno di legge è passato con un solo voto di scarto, senza tuttavia ricevere i voti necessari l’approvazione.
La bagarre in aula, scatenata essenzialmente dai deputati del partito repubblicano Chp, principale forza di opposizione, ha suggerito un rinvio della discussione dell’intero disegno di legge al prossimo 22 novembre. Secondo il capogruppo repubblicano Ozgur Ozel, si tratta di una legge che “favorisce matrimoni sotto coercizione e condona il reato di violenza sessuale”. Ozel ha puntato il dito contro il ministro della Giustizia Bekir Bozdag, che dal canto suo voluto rassicurare affermando cha la modifica sara’ applicata solo alle sentenze emesse prima dell’11 novembre, “non ai casi futuri”.
Secondo il ministro, a beneficiarne saranno non piu’ di 3 mila detenuti. Insorge l’opposizione, il portavoce repubblicano Suha Aldan, teme infatti che “uomini di 60 anni potrano sposare le ragazzine che hanno violentato, e farla franca”. Bozdag butta invece acqua sul fuoco: “Si tratta di cercare una soluzione a un problema concreto. Questo tipo di matrimoni esiste da secoli nella nostra societa’, dove sono i parenti a organizzare questo tipo di unioni, e spesso per errore delle famiglie, dei ragazzi vengono ingiustamente accusati di stupro”.

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