A Mosul si muore ma è proibito fumare: sigarette date alle fiamme
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A Mosul si muore ma è proibito fumare: sigarette date alle fiamme

Il fumo è considerato dal Califfato contrario alla legge di Dio. Sequestri e punizioni

Sigarette sequestrate date alle fiamme dall'Isis
Sigarette sequestrate date alle fiamme dall'Isis
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21 Gennaio 2017 - 12.50


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A Mosul si combatte, si muore, si uccide. L’esercito iracheno ha conquistato tutta la parte orientale.
Ora la battaglia si presenta ancora più complicata, con lo Stato Islamico che è asserragliato nella parte storica della grtande città del nord dell’Iraq.
Ma nel frattempo la vita – per quanto possibile – scorre normalmente.
E continuano le attività delle polizia islamica contro il “vizio”. Tra questi il fumo, severamente proibito dal Califfato perché è considerato al pari di una droga contraria alla legge di Dio.
Così continuano i sequestri di sigarette che vengono bruciate. E per i responsabili ci sono le frustate. Ma se recidivi c’è un colpo di pistola in testa.

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