Un danese che bruciò il Corano in un video pubblicato su Facebook sarà processato per blasfemia. Si tratta di un primo processo per blasfemia nel Paese scandinavo dal 1971. La procura generale ha spiegato in un comunicato che “la distruzione tramite il fuoco di libri sacri come Bibbia o Corano può costituire una violazione della legge sulla blasfemia”. “Le circostanze in questa vicenda ci portano a richiedere una accusa che permetterà ad un tribunale di pronunciarsi”, ha precisato il procuratore generale, Jan Reckendorff.
Nel dicembre 2015, l’imputato di 42 anni, la cui identità non è stata svelata, aveva bruciato una copia del Corano nel suo giardino prima di postare il video su Facebook di un gruppo intitolato “Si alla libertà, non all’islam”.
L’articolo 140 del codice penale danese sulla blasfemia prevede una pena di prigione di un massimo di quattro mesi ma la procura raccomanda una semplice multa in questo caso. Il processo si terrà a Aalborg (Nord) ad una data ancora da precisare.
Il caso della ragazza slovacca. Ma non è l’unico. Joj, una ragazza slovacca he pubblicato online un filmato in cui ‘profana’ il Corano.Dopo aver mostrato il libro sacro dei musulmani alle telecamere, la ragazza ne strappa alcune pagine, ci urina sopra e poi gli dà fuoco con la benzina. Alle sue spalle la bandiera della Slovacchia. “Questo non mi ferma – dice la giovane parlando delle denunce e minacce nel filmato – Il mio messaggio a tutti, anche ai poliziotti è che nessun mi fermerà”. Poi aggiunge: “Per quanto riguarda l’Islam, per me sono dei parassiti”.
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