Se il governo non attuerà “in modo credibile” le misure per la correzione dei conti pubblici “di almeno lo 0,2% del pil” entro il mese di aprile, la Commissione considererà non rispettata la regola del debito. Anche se una decisione sull’apertura di una procedura d’infrazione” sarà presa solo “in base alle previsioni di primavera 2017” che di solito vengono pubblicate a maggio.
È quanto scritto in una nota della Commissione sull’adozione del rapporto sul debito pubblico italiano. Muso duro della Commissione contro l’Italia dunque. Perlomeno severo, scritto nero su bianco.
E il commissario Valdis Dombrovskis lo dice senza mezzi termini: “Già a partire da oggi ci sarebbe da aprire una procedura per debito eccessivo, ma torneremo sulla questione ad aprile, dopo aver verificato il rispetto degli impegni presi”. Altri due mesi di tempo concessi all’Italia, dunque, per correggere i conti pubblici, e in particolare per ridurre di due decimali il deficit strutturale (pari a 3,4 miliardi di euro).
Dombrovskis ha poi ricordato che la correzione richiesta è già al netto delle spese eccezionali sostenute dall’Italia lo scorso anno: la Commissione, ha sottolineato, “ha già pienamente scontato la crisi dei rifugiati e il terremoto”. Il suo collega francese, Pierre Moscovici, si è detto ottimista sul fatto che “l’Italia possa rispettare le regole” e dunque evitare all’esecutivo Ue di aprire una procedura.