I due busti in alto rilievo provenienti dal Museo Nazionale di Palmira e consegnati all’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro del MIBACT al termine dell’esposizione nella mostra Rinascere dalle distruzioni. Ebla, Nimrud, Palmira, tenutasi al Colosseo dal 7 ottobre all’11 dicembre scorso, hanno fatto rientro in Siria.
Le due opere, vandalizzate dalle milizie di Daesh durante l’occupazione del sito archeologico, sono state sottoposte a un intervento conservativo ad elevata tecnologia presso il laboratorio di restauro dei materiali lapidei nella sede di San Michele a Ripa, dove ampie porzioni di modellato, dopo un’accurata campagna diagnostica condotta con le tecniche più avanzate, sono state ricostruite in virtuale e poi, tramite stampa in 3D, riprodotte per sinterizzazioni di polveri e ancorate all’originale con vincolo reversibile.
Un recupero, sottolinea il Ministro Franceschini che dimostra l’eccellenza italiana del settore: “I tecnici dell’Istituto Centrale per la Conservazione e il Restauro hanno terminato mirabilmente il restauro dei due busti di Palmira sfregiati dalla violenza distruttrice dell’ISIS. Questo importante restauro, che ha coinvolto l’alta professionalità, la dedizione e la passione espressa dai tecnici dell’ISCR, ha avuto un’ampia eco nazionale e internazionale ed è stato il frutto di una complessa operazione diplomatica, favorita anche dall’associazione Incontro di Civiltà guidata da Francesco Rutelli, capace di dimostrare l’affidabilità e la serietà del nostro Paese e l’eccellenza riconosciuta a livello internazionale dei nostri istituti di restauro. Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato a questo delicato lavoro permettendo di sottrarre all’oblio iconoclasta due opere di inestimabile valore” – ha concluso Franceschini.