Teheran fa la voce grossa con Israele: possiamo cancellarlo in sette minuti
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Teheran fa la voce grossa con Israele: possiamo cancellarlo in sette minuti

A formulare la minaccia è stato Kamir Bour, definito come uno dei vertici della potente Guardia rivoluzionaria iraniana,

Nuove tensioni tra Iran e Israele
Nuove tensioni tra Iran e Israele
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Diego Minuti Modifica articolo

4 Marzo 2017 - 16.47


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Nel ribollente calderone della regione mediorientale basta uno stormire di fronde per fare salire la tensione e le parole attribuite da alcuni media arabi ad un alto esponente della Guardia rivoluzionaria iraniana non fanno altro che accrescere i timori per una pace che, nonostante tutto, sembra camminare sempre sul crinale della catastrofe.
A formulare la minaccia è stato Kamir Bour, definito come uno dei vertici della potente Guardia rivoluzionaria iraniana,  nell’ambito di una dichiarazione di più ampio respiro relativa alla capacità di Teheran di difendersi da qualsiasi aggressione esterna e di ”rispondere con la stessa forza”.
Ma se l’esternazione di Bour poteva essere presa come una delle tante dichiarazioni da inserire nella normale dialettica politica della regione – in cui resta sempre difficile definire gli schieramenti e quindi anche la reale capacità di difendersi o offendere – quel che ha dato fondamento ai timori è stata l’affermazione che Teheran è in possesso delle mappe di tutti i siti strategici di Israele e quindi di essere capace di distruggerli in sette minuti e mezzo, affidando tale compito ai propri missili.
Non si tratta, stando a quanto attribuito a Bour, di una semplice ipotesi di studio, perché la Difesa iraniana ha già fornito ai capi delle forze armate, ai massimi livelli di responsabilità, ordini scritti nei quali vengono date le direttive per rispondere ad un attacco armato da parte della ”entità sionista”. Altri ordini sono stati impartiti ai capi delle amministrazioni comunali delle più importanti città iraniane per farle trovare pronte in caso di un attacco israeliano.   
La chiusa delle dichiarazioni dell’esponente della Guardia rivoluzionaria iraniana è un inquietante corollario poiché  allarga la platea dei Paesi che potrebbero essere coinvolti nella risposta all’ipotetico attacco da parte di Tsahal e della letale forza aerea che porta dipinta sulle carlinghe e sui vettori la stella di David:
”L’entità sionista -. ha concluso Bour – dovrà essere al corrente di questo, allo stesso modo che i suoi alleati”.
Signori, la pace è servita.

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