Brexit, sì definitivo: al via il divorzio dall'Ue
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Brexit, sì definitivo: al via il divorzio dall'Ue

Il Parlamento ha approvato la legge che autorizza l'iter per l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea

Theresa May
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14 Marzo 2017 - 10.23


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Si è arrivati al punto di non ritorno per l’hard Brexit del Regno Unito. Nella tarda serata di ieri è arrivato infatti il via libera definitivo alla Brexit: sia la Camera dei Comuni sia, infine, la Camera dei Lord hanno approvato la legge che autorizza l’avvio dell’iter per il divorzio della Gran Bretagna dall’Unione europea.

Theresa May ha chiuso la sua partita, portandosi a casa portandosi a casa la legge, con tanto di abrogazione degli emendamenti presentati dai lord, che le consente di avviare senza vincoli il processo formale per l’Uscita del paese dall’Unione.

Da oggi, dopo il consenso finale da parte della Regina Elisabetta alla legge, il Royal Assent, la premier conservatrice britannica Theresa May potrà utilizzare l’articolo 50 del trattato di Lisbona ed avviare i negoziati con Bruxelles per l’uscita del Regno Unito.
Il primo emendamento bocciato, risale al 1° marzo e chiedeva garanzie sui diritti dei cittadini europei e dei loro familiari residenti in territorio britannico anche dopo l’addio alla Ue; il secondo invece prevedeva di dare al Parlamento il potere di porre il veto al futuro accordo sulla Brexit dopo i negoziati.

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Il Withdrawal Bill aveva ricevuto il primo via libera dalla Camera dei Comuni lo scorso 8 febbraio senza modifiche, con 494 voti a favore e 122 contrari; nel passaggio alla Camera alta, però, erano state aggiunte le due proposte di modifica. Ora May ha ottenuto la legge come era stata inizialmente presentata dall’esecutivo.

Resta ora da risolvere la questione, per nulla secondaria della Scozia, che pur di non uscire dall’Unione europea si aggrappa all’idea di uscire invece dal Regni Unito, con un secondo iter referendario annunciato tra il 2018 e il 2019.

Intanto Theresa May da oggi può far scattare i negoziati notificando l’articolo 50 del trattato di Lisbona. Le previsioni sono per l’ultima settimana di marzo.

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