Memoria da non cancellare in un paese che è diventato da molti anni una democrazia ma che non ha ancora fatto del tutto i conti con la dittatura del generalissimo Francisco Franco: il parlamento regionale della Andalusia ha dichiarato oggi «crimini contro l’umanità» quelli perpetrati dal franchismo durante la guerra civile del 1936-39 e nei 40 anni della dittatura.
In una legge adottata per iniziativa del governo socialista della presidente andalusa Susana Diaz, con l’appoggio di Podemos e di Izquierda Unida, il parlamento andaluso ha anche dichiarato i crimini dl franchismo «imprescrittibili».
Il pronunciamento dell’assemblea dell’Andalusia è in contrasto con la legge di amnistia generale approvata dal parlamento spagnolo nel 1977 durante la transizione fra dittatura e democrazia, che ha finora impedito qualsiasi ricorso contro i crimini franchisti.
Il governo andaluso chiederà a quello centrale che questa disposizione venga modificata. Non è chiaro però se questo sia possibile. La normativa adottata dal parlamento di Siviglia prevede inoltre che il governo regionale proceda alla localizzazione delle oltre 600 fosse comuni nelle quali sono state gettate – come in tutte le altre regioni del paese – durante la Guerra Civile le vittime delle milizie franchiste e alla esumazione e identificazione dei loro resti. Si stima che in queste fosse comuni siano state seppellite circa 60mila persone.
L'Andalusia: quelli del generale Franco furono crimini contro l'umanità
Iniziativa del parlamento regionale: sotto accusa eccidi e violenze perpetrate in 40 anni di dittatura
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16 Marzo 2017 - 16.01
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