È il giorno della Brexit. Alle 13.20 l’ambasciatore della Gran Bretagna Tim Barrow ha consegnato la lettera con la notifica dell’articolo 50 al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk.
Juncker: Uk rimpiangerà questa decisione. Una decisione che il popolo britannico rimpiangerà. Così il presidente del Consiglio europeo, Jean-Claude Juncker, definisce la Brexit parlando a Malta a un forum sul futuro dell’Europa, insieme al premier maltese Joseph Muscat, nel giorno in cui il Regno Unito ha avviato l’iter per l’uscita dall’Unione europea, invocando l’articolo 50 e notificandolo formalmente all’Ue con una lettera consegnata a mano dall’ambasciatore britannico presso l’Ue, Tim Barrow, al presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk.
Il discorso di May. “I giorni migliori sono davanti a noi, dopo la Brexit”, ha sottolineato Theresa May nel corso del suo discorso di addio all’Unione europea. “Ho scelto di credere nella Gran Bretagna”, ha detto ancora nel suo discorso sull’avvio della Brexit, un passo che ha definito “storico” e che ha indicato come “un’opportunità” per il Regno: l’opportunità di essere “più forte, più equo e più unito”. Obiettivo: essere un grande Paese “globale”. “La Gran Bretagna – ha detto ancora – intende garantire al più presto possibile i diritti dei cittadini Ue”.
E la Gran Bretagna non farà parte del mercato unico, uscendo dall’Ue, come ha dichiarato la premier sostenendo che si tratta di una opzione “incompatibile con la volontà popolare” manifestata nel referendum sulla Brexit di restituire al Regno il pieno controllo dei suoi confini e della sua sovranità. “L’Ue ci ha detto che non possiamo scegliere” cosa tenere e cosa no, e “noi rispettiamo” questo approccio.
Merkel: non ci auguravamo Brexit-day. “Noi, la Germania e gli altri partner europei, non abbiamo certamente desiderato questo giorno”. È il commento alla Brexit pronunciato a Berlino da Angela Merkel. “Il governo tedesco si impegnerà intensamente per ridurre al minimo possibile le conseguenze sulla vita quotidiana” dei cittadini europei in gran Bretagna ha aggiunto la cancelliera tedesca parlando a una riunione dei gruppi parlamentari di Cdu e Csu. Una delle preoccupazioni concrete della Brexit, ha spiegato Merkel, è quella dei cittadini europei per il proprio personale futuro, in particolare per tedeschi ed europei che vivono in Gran Bretagna.
La risposta di Tusk. Intanto Donald Tusk, presidente del Consiglio Europeo, non risponde in modo morbido alla lettera consegnata da May: “Dopo nove mesi Il Regno Unito ha fatto la Brexit”. “Non c’è ragione – ha detto – di pensare che oggi sia un giorno felice”. “La prima priorità sarà quella di minimizzare le incertezze provocate dalla decisione del Regno Unito per i nostri cittadini, le imprese e gli Stati membri”. “Cosa posso aggiungere? Ci manchi già…”. “Io e la Commissione abbiamo il forte mandato per proteggere gli interessi dei 27. Non c’è niente da vincere nel processo (del negoziato per l’uscita del Regno Unito dalla Ue, ndr) e parlo per entrambe le parti – ha detto Tusk nella sua dichiarazione dopo aver ricevuto la lettera del governo britannico -. In essenza si tratta di una limitare i danni. Il nostro obiettivo è chiaro: minimizzare i costi per i cittadini, le imprese e gli stati membri della Ue. Faremo tutto quanto in nostro potere ed abbiamo tutti gli strumenti per raggiunger questo obiettivo”.
Il Trattato di Lisbona prevede che il negoziato per l’uscita di un Paese dalla Ue duri due anni. Ecco i passaggi temporali:
entro 31/3/2017: ai 27 governi Ue verrà inviata la bozza delle cosiddette ‘linee guida’. In particolare verrà chiarito se la Ue accetterà di aprire in parallelo la trattativa per la relazione futura col Regno Unito.
29 aprile 2017: Consiglio straordinario a 27 per la definizione delle “linee guida”.
maggio 2017: Commissione pubblica la raccomandazione per il capo negoziatore Michel Barnier.
tra maggio e giugno 2017: avvio dei negoziati tecnici ufficiali, in questa fase sarà discusso anche l’ammontare del “debito residuo” che la Gran Bretagna dovrà pagare per rispettare gli impegni presi verso il bilancio europeo.
autunno 2017: governo Londra presenta la legge (Great Repeal Bill) che annullerà l’atto del 1972 (European Communities Act) che sanciva l’incorporazione della legislazione europea in quella britannica.
entro ottobre 2018: Barnier ha previsto la conclusione del negoziato, per permettere le procedure di ratifica.
entro 29 marzo 2019: il Parlamento britannico approva l’accordo ed il Great Repeal Bill. Il Consiglio Ue a 27 approva a maggioranza qualificata.
Hammond: «Gb non vuole scegliere a piacimento» – Apre uno spiraglio al compromesso con l’Ue il Cancelliere dello Scacchiere britannico. Philip Hammond in una intervista alla Bbc, poco prima dell’annuncio ufficiale della premier Theresa May per avviare la Brexit, sostiene che Londra non vuole «scegliere a piacimento» cosa mantenere e cosa rifiutare nelle trattative con l’Europa.
Per Hammond si va infatti nella direzione indicata molto chiaramente ai partner Ue dal piano della May, che prevede l’uscita del Regno dal mercato unico e la fine dell’adesione come membro a pieno titolo all’unione doganale.
Telefonata Merkel-May prima della richiesta ufficiale – Angela Merkel e Theresa May hanno avuto una telefonata, ieri, prima della presentazione ufficiale da parte di Londra della lettera per l’Uscita dall’Ue. Lo ha riferito la portavoce Ulrike Demmer. Nulla è trapelato sui contenuti del colloquio.
«Il negoziato dia priorità ai cittadini» – Il Parlamento europeo «richiede il giusto trattamento dei cittadini dei 27 Paesi dell’Ue che risiedono nel Regno Unito e di quelli britannici negli Stati Ue ed è dell’opinione che nel negoziato si debba dare piena priorità ai loro rispettivi interessi». Così la bozza di risoluzione che il Parlamento europeo discuterà mercoledì prossimo in plenaria a Strasburgo, e che oggi sarà sul tavolo alla riunione dei leader dei gruppi politici.
Nella bozza si legge anche che il Parlamento europeo chiede che «lo status ed i diritti dei cittadini siano soggetti alla reciprocità, eguaglianza, simmetria e non discriminazione, e la protezione della legge dell’Unione; e sottolinea che qualsiasi deterioramento del diritto di residenza prima della data di ritiro della Gran Bretagna dall’Ue è contraria alla legge europea».
Tra gli elementi che dovranno essere affrontati dai negoziati, si legge nel documento, anche la messa a punto «degli obblighi finanziari tra il Regno Unito e l’Ue; la frontiera esterna dell’Unione; il chiarimento dello status degli impegni internazionali del Regno Unito presi in qualità di membro dell’Ue».