La super bomba sganciata ieri, 13 aprile 2017, da un C130 americano sul distretto di Achin della provincia di Nangarhar avrebbe causato la morte di 82 militanti Isis. Lo ha reso noto oggi pomeriggio il portavoce del governo provinciale, Ataullah Khogyani. In precedenza lo stesso governo provinciale aveva fissato il numero dei militanti uccisi a 36. In un breve comunicato del ministero er stato aggiunto che la bomba, del peso di 9,800 chili, “è stata lanciata in una rete di tunnel” nel distretto di Achin della provincia di Nangarhar, ed “ha completamente distrutto” l’obiettivo, “senza causare vittime civili”.
È la prima volta che la superbomba Moab è usata in combattimento. La ‘Massive ordnance air ha una forza tale da distruggere tutto nel raggio di centinaia di metri: ed è anche la bomba più potente a disposizione dell’esercito americano, escludendo l’arsenale atomico.
Ma Amaq, l’agenzia dello stato islamico ha sottolineato, come ha riportato anche The Site, il sito che monitora le attività dei jihadisti, che il raid Usa con la superbomba contro l’Isis in Afghanistan non ha fatto nessuna vittima tra i militanti del Califfato nero – un comunicato che però, anche guardando il video delle forze americane posato su twitter sembra pura propaganda per mostrare i muscoli al mondo.
A #MOAB bomb strikes #ISIS cave & tunnel systems in eastern #Afghanistan. The strike was designed to minimize risk to Afghan and U.S. Forces pic.twitter.com/7pfBYQzk5F
— U.S. Dept of Defense (@DeptofDefense) 14 aprile 2017