La Francia interviene nuovamente sulla strage chimica con gas sarin che poche settimane fa ha ucciso brutalmente civili e bambini nella provincia di Idlib, città di Khan Sheikhun. Secondo i servizi informativi francesi Damasco è responsabile dell’attacco chimico. “Non ci sono dubbi sull’uso di gas sarin – ha detto il ministro degli Esteri, Jean-Marc Ayrault – e non ci sono dubbi neppure sulla responsabilità del regime siriano, tenendo conto del procedimento di fabbricazione del sarin utilizzato”. Una settimana fa Ayrault aveva annunciato di avere “le prove” della responsabilità di Damasco nell’attacco che ha provocato oltre 80 morti.
I “servizi di informazione – si legge in un comunicato emesso al termine di un Consiglio di difesa all’Eliseo, alla presenza del capo dello stato Francois Hollande – hanno presentato al Consiglio gli elementi che consentono di affermare in modo indipendente il coinvolgimento delle forze del regime siriano nell’attacco chimico perpetrato il 4 aprile a Khan Sheikhun. Questi elementi dimostrano inoltre che il regime è sempre in possesso di agenti chimici da guerra, in violazione degli impegni ad eliminarli che aveva preso nel 2013”. Tali elementi, conclude il comunicato, “saranno resi pubblici”.
La posizione di Mosca sulla Siria “non cambia” nonostante le affermazioni del ministro degli Esteri francese Jean-Marc Ayrault che dice di avere le prove della colpevolezza di Damasco per l’attacco chimico a Idlib. Così il portavoce di Putin Dmitri Peskov. “Come prima il Cremlino e il presidente Putin ritengono che l’unico modo per stabilire la verità su quanto accaduto sia un’indagine internazionale imparziale”.