Troppi bambini musulmani: sindaco vicino alla Le Pen condannato per odio razziale
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Troppi bambini musulmani: sindaco vicino alla Le Pen condannato per odio razziale

Robert Menard aveva fondato Reporter sans Frontieres, ora ha sposato le posizioni del Front National

Robert Menard
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26 Aprile 2017 - 17.14


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Un tempo era impegnato nelle battaglie civili, soprattutto per la libertà di stampa. Un tempo. Poi la deriva che lo ha portato nelle braccia di Marine Le Pen, fino a manifestare pubblicamente atteggiamenti xenofobi.
Troppi “bambini musulmani: non è normale”. Robert Menard, storico fondatore di Reporters sans Frontie’res (RSF) ma ormai passato in politica e eletto sindaco di Be’ziers con l’appoggio del Front National, è stato condannato per incitamento all’odio e alla discriminazione per un tweet anti-Islam in cui paragona due foto realizzate in una stessa scuola, oggi e nel 1970, che mostrano la differente composizione etnica delle due classi.
 Nel controverso cinguettio il primo cittadino stranoto per le sue provocazioni affermava che “la grande sostituzione è incontestabile”. Un riferimento, quest’ultimo, al ‘Grand Remplacement’, discussa teoria di pensatori dell’estrema destra secondo cui la popolazione francese viene volontariamente sostituita da una popolazione di origine extra-europea.
 Me’nard era alla sbarra anche per aver dichiarato, il 5 settembre scorso in tv: “In un’aula scolastica del centro della mia città il 91% dei bambini sono musulmani. E’ chiaramente un problema”. Cittadina affacciata sul fiume Orb, nel sud del Paese, Be’ziers è tra le città più povere di Francia, duramente colpita dalla crisi e dalla disoccupazione, dopo un ricco passato.
 Menard amministra Be’ziers col pugno di ferro, tanto che alcuni lo hanno ribattezzato lo ‘sceriffo’, con un programma tutto sicurezza e lotta all’immigrazione illegale. Oggi èstato condannato a una multa di 2.000 euro, dovrà inoltre sborsare fino a 1.000 euro di spese per rimborsare le sette associazioni antirazzismo che hanno sporto denuncia contro di lui.
 Ex paladino della libertà di stampa, passato ormai su posizioni vicine a quelle dell’estrema destra, ha annunciato che ricorrerà in appello.

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