Erdogan lo aveva detto e lo sta facendo, con nessun conto del diritto internazionale e con il silenzio delle grandi potenze e dell’Europa: almeno una persona uccisa e altre cinque ferite in nuovi bombardamenti aerei compiuti dalla Turchia oggi sulla regione del Kurdistan iracheno vicino alla frontiera turca, dove sono situate anche basi del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) che si battono contro il governo di Ankara.
Lo hanno riferito testimoni e autorità locali citate dalla televisione curdo-irachena Rudaw.
Warshin Salman, sindaco di Sheladze, ha confermato che i jet di Ankara hanno colpito i vicini villaggi di Shamke e Sinjeyan, una cinquantina di chilometri a nord-est di Dohuk. La Turchia ha bombardato più volte le basi del Pkk nel Kurdistan iracheno dopo la ripresa degli scontri tra le forze di Ankara e le milizie dei separatisti curdi nel luglio del 2015.
Si stima che il Pkk abbia circa 5.000 miliziani in territorio iracheno, in particolare nella zona montagnosa di Qandil e nella regione di Sinjar, ad ovest di Mosul verso la frontiera con la Siria. Il 25 aprile scorso un’incursione di jet turchi sul Monte Sinjar ha ucciso per errore sei Peshmerga curdi iracheni.
La Turchia bombarda i curdi in Iraq: un morto e cinque feriti
Ankara attacca i militanti del Pkk. Nei giorni scorsi uccisi per errore sei peshmerga
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3 Maggio 2017 - 21.20
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