La loro visione estremista dell’Islam li porta a comnsiderare molti reperti archeologici simboli dell’apostasia e – come tali – da distruggere.
Così c’è stato l’ennesimo scempio al patrimonio storico della Siria. Uno scempio commesso dai jihadisti dell’Isis.
In un video diffuso dall’agenzia dell’Isis ‘Amaq’, un miliziano distrugge delle statue e dei manufatti di epoca romana che dice essere state rinvenute nel sito di al-Salhiye, ossia Dura Europos, nei pressi di al-Bukamal, nella provincia di Deir Ezzor, al confine tra Siria e Iraq.
Nel video, che dura circa un minuto e mezzo, il jihadista spiega che il comitato per la sharia dell’organizzazione ha preso questa decisione poiché “si tratta di idoli realizzati per essere adorati al posto di Dio” e precisa che i reperti sono stati rinvenuti a Salhiye, che “fa parte della Wilaya dell’Eufrate”, con riferimento alla suddivisione geografica delle province del sedicente ‘califfato’.
Ennesimo scempio Isis: distrutte statue romane nel sito di Dura Europos
Lo Stato Islamico ha diffuso le immagini e il farneticante messaggio: si tratta di idoli che non possono essere adorati
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15 Maggio 2017 - 11.41
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