Il miliardario e la legge e la trasparenza non vanno molto d’accordo: con una mossa ritenuta inusuale, l’amministrazione Trump ha chiesto a Walter M. Shaub, capo dell’ufficio governativo per l’etica, di ritirare la sua richiesta di rivelare i nomi degli ex lobbisti che hanno ottenuto un’esenzione per lavorare alla Casa Bianca o in agenzie federali, contestando l’autorità legale dello stesso ufficio di chiedere tali informazioni.
Lo ha scritto il Nyt. “Non ho mai visto nulla del genere”, ha commentato Shaub, che sta concludendo l’ultimo anno del suo mandato dopo la nomina di Obama.
Anche per Marylyn L. Glynn, che è stata direttrice pro tempore dello stesso ufficio sotto l’amministrazione di George W. Bush, ha definito la mossa dell’amministrazione come “senza precedenti ed estremamente preoccupante”. “Sfida la stessa autorità del direttore dell’agenzia e la sua capacità di espletare le funzioni del suo ufficio”, ha commentato.
L’ufficio della gestione e del bilancio della Casa Bianca ha respinto le critiche e ha accusato Shaub di aver avanzato richieste politicamente motivate, come suggerirebbero le fughe di notizie. In gennaio Trump aveva firmato un ordine esecutivo per vietare ai lobbisti ingaggiati nell’amministrazione di lavorare per due anni su “particolari” questioni di governo che coinvolgono loro ex clienti. Ma Trump si era riservato il diritto di concedere un’esenzione, come del resto Obama, che però rese pubblici nomi e motivi.
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