Nonostante il divieto ufficializzato dal governatore di Istanbul, per il secondo anno consecutivo, sulla marcia del Trans Pride per ragioni di ordine pubblico e di sicurezza dei partecipanti e dei turisti, il corteo organizzato dal gruppo Lgbti è sceso in piazza nel pomeriggio. Contro la manifestazione è stato dispiegato un imponente schieramento di polizia. Intorno a mezzogiorno sono state chiuse al traffico alcune strade del centro. Vicino a Piazza Taksim sono stati posizionati i pulmini della polizia, checkpoint e cannoni ad acqua.
Il Consolato Usa a Istanbul ha allertato i propri connazionali a mostrare cautela per la possibile “presenza massiccia di agenti e di contro-manifestazioni”. Nel messaggio inviato dalla sede diplomatica è stato dato l’avvertimento che anche la partecipazione ad un raduno non autorizzato può portare all’arresto dopo lo stato di allerta dichiarato dopo il fallito golpe dell’estate scorsa.
La marcia è iniziata intorno alle 17 (le 16 in Italia), ma nel frattempo ci sono già stati scontri e arresti e la polizia ha caricato alcuni attivisti. Già la scorsa settimana a Istanbul la polizia turca, schierata in assetto antisommossa, aveva caricato con gas lacrimogeni alcuni manifestanti del Gay Pride, vietato dalle autorità, con l’arresto di almeno 19 dimostranti.