Lui si chiama Abshivay Hussein Maalin. Ed è fortunato nella sfortuna.
Fortunato perché è ancora vivo, mentre tanti nella sua condizione non ce l’hanno fatta.
Sfortunato perché quella che sta vivendo non si può chiamare vita, semmai è un inferno di sofferenza.
Abshivay Hussein Maalin ha 13 anni, ma sembra ancora un bambino piccolo. Per colpa della fame: Abshivay soffre di malnutrizione e per questo il suo corpo non si sta sviluppando. Per lui un passato di fame, un presente di fame e, purtroppo, molto probabilmente un futuro di fame con il rischio della morte.
Siamo a Baldoa, in Somalia. Una città di fatto circondata dai jihadisti di al-Shabaab che spesso attaccano chiunque capiti a tiro. Oltre 160 mila sfollati hanno dovuto lasciare le case per vivere in campi dove li aspetta fame, sete e colera,
Per Abshivay Hussein Maalin dopo l’inferno è arrivato un nuovo inferno. Un inferno condiviso con 3 milioni e 200 mila somali che sono stremati dalla fame e dalla sete.
Abshivay, l'adolescente somalo rimasto bambino per colpa della fame
La città di Baldoa è assediata dai jihadisti di al-Shabaab. Molti sfollati vivono in campi improvvisati tra fame e sere
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7 Agosto 2017 - 21.02
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