Magliette con la svastica arcobaleno, operazione commerciale choc di un brand Usa
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Magliette con la svastica arcobaleno, operazione commerciale choc di un brand Usa

Centro Wiesenthal: "Mostrano una totale mancanza di sensibilità e assenza di rispetto per le orribili conseguenze dell'Olocausto''

Trovata commerciale spregiudicata negli Stati Uniti: maglietta con la svastica arcobaleno
Trovata commerciale spregiudicata negli Stati Uniti: maglietta con la svastica arcobaleno
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7 Agosto 2017 - 17.50


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Una spregiudicata operazione commerciale, che parla alla pancia della gente: associare il simbolo della svastica ai colori arcobaleno per la produzione di un brand di magliette, messe in vendita dalla società di abbigliamento statunitense Teespring.

“Mostrano una totale mancanza di sensibilità e assenza di rispetto per le orribili conseguenze dell’Olocausto e della seconda Guerra mondiale”, è stato il commento, affidato a un comunicato, della filiale israeliana del Centro Wiesenthal.

Secondo il suo direttore Efraim Zuroff, «la oltraggiosa campagna di Teespring – ingenua nel migliore dei casi, oppure insidiosa nel peggiore – di trasformare la svastica in un simbolo di pace si basa su un’idea che non ha alcuna validità né alcuna ragionevole possibilità di successo».

In realtà, la svastica è un simbolo antico e diffuso, con lievi varianti di forma, dalla Mongolia alla Cina, all’America centrale, al bacino del Mediterraneo (Creta, Troia, Cipro). Rappresenta il sole che ruota nel cielo, recando un augurio di fertilità e di benessere.

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Ma un simbolo è soprattutto ciò che ha rappresentato, entrando a far parte dell’immaginario di milioni di persone: è un significante, che si riempie del significato di chi l’ha utilizzato con la fortuna di dargli maggiore diffusione.

Alla fine dell’Ottocento, alcuni studiosi tedeschi ipotizzarono che le genti germaniche discendessero direttamente da un antico popolo indo-iranico, quello degli ari. Gli ari furono allora indicati come i progenitori di una presunta “razza pura” (la “razza ariana”). 

In questo popolo confusero erroneamente popolazioni diverse, che in comune avevano solo la lingua. Con un secondo errore, gli stessi studiosi credettero che la svastica (la croce uncinata) fosse stata inventata dagli ari. E fu per questo motivo che essa venne adottata da alcuni gruppi antisemiti intorno al 1910, e poi dal nascente partito nazista, come simbolo di “arianità”, cioè di purezza della razza.

Secondo il Centro Wiesenthal il fine reale della società di abbigliamento è di «creare choc nella gente per ottenere benefici commerciali» come sembrano confermare, a suo giudizio, altre magliette offerte con le scritte: «Hitler non ha fatto alcunché di male» e «Siamo tutti Hitler adesso». Il Centro Wiesenthal ha concluso con un accorato appello al boicottaggio di quei prodotti.

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