Al diavolo la privacy, re Mohammed VI rivela le sue condizioni di salute
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Al diavolo la privacy, re Mohammed VI rivela le sue condizioni di salute

Un atteggiamento che non trova eguali nel continente. Rilevato un intervento oftalmico, che lo terrà fermo per 15 giorni.

Il re Mohammed VI
Il re Mohammed VI
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7 Settembre 2017 - 10.46


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Ci sono re e capi di Stato che ammantano le loro reali condizioni fisiche di mistero nella convinzione che qualsiasi notizia non rassicurante e fuori controllo potrebbe dare la stura a reazioni politiche imprevedibili. Ne è un esempio lampante l’Algeria, dove la salute del malandato presidente Bouteflika, colpito qualche anno fa da un ictus, è, come evidenziano le immagini televisive- rarissime, peraltro -,  abbastanza precaria, ma nessuno del suo entorugare lo ammetterà ufficialmente, con il rischio che la già strisciante lotta per la successione deflagri, magari mandando all’aria di chi sta già pianificando di subentrargli.
Lo stesso accadeva nell’Egitto di Moubarak e con le stesse motivazioni. In Marocco, sorprendentemente no – come dimostra il bollettino medico che riferisce di un intervento subito alla cornea sinistra in una struttura ospedaliera in Francia, che richiederà un riposo di quindici giorni per favorire il processo di cicatrizzazione – e per una serie di motivi.
Nel Paese la salute è un argomento seguitissimo, soprattutto quella di chi governa, a tutti i livelli, quindi dal re all’ultimo dei consiglieri comunali. Quindi ogni occasione è buona per capire se questo sta male o quello sta peggio e se questo potrà avere delle ripercussioni. Quasi una psicosi collettiva alla quale non poteva restare immune lo stesso re, Mohammed VI, che qualche guaio di salute lo ha avuto, tanto che i suoi sudditi stanno in ansia ed hanno bisogno di essere rassicurati. Poi c’è un altro aspetto per così dire politico, legato al forte impulso di modernizzazione che il re e la regina, l’amatissima dal popolo Lalla Salma, hanno impresso alle dinamiche sociali del Paese. Compresa una puntuale informazione sugli eventi importanti, quali appunto la salute del monarca che viene considerata un fatto che non può essere blindato dalla privacy, ma che deve essere messo a conoscenza dei sudditi, anche solo per tranquillizzarli.
Non sono comunque queste cose a cancellare quel che di negativo c’è ancora in Marocco – in cui la struttura sociale tarda a scrollarsi di dosso il complesso di tradizioni e idee ereditate dal recente passato -, ma in ogni caso servono a fare capire quanta strada il Regno ha fatto sotto la monarchia di Mohammed VI, ma quanta anche resta da fare.

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