Le gemelle curde tornate a Kobane per difendere una storia
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Le gemelle curde tornate a Kobane per difendere una storia

Si fanno chiamare Sterk e Roj. Vengono da una famiglia poverissima che si è trasferita in Turchia. Ma a un certo punto hanno sentito l'urgenza di tornare a casa. E combattere contro l'Isis per Kobane

Le sorelle gemelle (eterozigote)
Le sorelle gemelle (eterozigote)
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12 Ottobre 2017 - 19.30


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Le combattenti curde hanno una sigla: YPJ. Per loro non è un nome: è un senso di appartenenza e di orgoglio. I combattenti che hanno aderito a queste unità mirano a liberare l’area e vendicare le nefandezze subite. E poi c’è un sorriso: tra loro militano e combattano Naeema Ali, il cui cui nome di battaglia è Stêrk, e la sorella gemella Manifa Ali, detta Roj.
Naeema e sua sorella gemella Manifa (eterozigota, ossia non sono uguali) sono nate a Kobane. Vengono da una famiglia poverissima chee si è dovuta trasferire in Turchia per lavorare. Quattro anni sul Bosforo, mentre nella loro terra scoppiava l’inferno. Potevano rimanere protette, ma invece le due sorelle gemelle hanno tentato molte volte di tornare a Kobane e partecipare alla liberazione della città. Ce l’hanno fatta: le gemelle curde sono tornate a Kobane con la loro famiglia, si sono riprese la loro identità. In prima fila per combattere il massacro dell’Isis.

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