Avevano chiuso in una bara un giovane nero, minacciadolo di morte. Una bravata, che la giustizia sudafricana ha punito con serverità condannando due agricoltori bianchi a pesanti pene detentive, vista l’efferatezza del loro gesto. Willem Oosthuizen è stato condannato a sedici anni di cercere; più dura la condanna per il suo soldale, Theo Martins Jackson, che di anni ne dovrà scontare diciannove.
Ai due comunque la corte di Middelburg (una città ad ovest di Johannesburg) ha sospeso cinque anni di reclusione a testa, che poco tolgono all’esemplarietà della condanna.
“La condotta degli imputati è stato il più disumana e berrante”, ha detto il giudice Segopotje Mphahlele, dopo avere letto il verdetto, nell’Alta Corte di Middelburg, aggiungendo che il comportamente tenuto dai due imputati durante il processo ”dimostra chiaramente un’assenza di rimorso”.
Willem Oosthuizen e Theo Martins Jackson, che hanno cercato di respingere le accuse, hanno accolto la sentenza con un moto di nervosismo, mentre i loro familiari sono scoppiati a piangere. In aula era presente anche il giovane nero vittima dell’aggressione, Victor Mlotshwa, che ha accolto con felicità la fine per lui positiva del processo.
I fatti risalgono all’anno scorso, ma il caso è venuto alla luce a distanza di pochi mesi, dopo che su Internet sono finiti alcuni video in cui si vedeva quanto accaduto alla vittima.
In un video si vede Victor Mlotshwa, che ha 27 anni, dentro la bara, posata a terra, mentre uno degl imputati cerca di chiuderla. In un secondo video si vede il giovane implorare di non essere ucciso, mentre uno degli aggressori minaccia di bruciarlo con della benzina.
