Oltre duecento persone, sospettate di appartenere ad una delle più pericolose gang di latinos, la MS-13, sono state arrestate negli Stati Uniti dopo che il presidente Trump aveva annunciato la sua intenzione di smantellare l’organizzazione criminale. Più della metà degli arrestati sono perseguiti per violazione delle leggi sull’immigrazione, ma 93 di loro sono accusati di omicidio, rapina a mano armata, contrabbando di stupefacenti o estorsione.
La maggior parte dei sospettati proviene da El Salvador (135), Honduras (29), Messico (17) e Guatemala (12). L’operazione è stata condotta dai servizi di immigrazione in collaborazione con la polizia salvadoregna, che in settembre ha arrestato 53 presunti membri della banda, che, secondo alcune stime, avrebbe circa diecimila affiliati che agiscono in 40 Stati. Il loro segno distintivo sono i tatuaggi, che ricoprono quasi interamente il corpo.
Il MS-13, abbreviazione di Mara Salvatrucha – “la banda salvadoregna” – è una delle bande più violente del paese. Nacque negli anni ’80 per proteggere gli immigrati salvadoregni dalle bande rivali di Los Angeles prima di allargarsi in America centrale.
Il presidente Donald Trump ha fatto dell’eliminazione dell’MS-13 una delle priorità della lotta alla criminalità negli Stati Uniti, ponendola anche come giustificazione alla costruzione di un muro al confine con il Messico.
In luglio Trump è andato a Brentwood, una cittadina nei sobborghi di New York, dove, nel settembre dello scorso anno, due ragazzi sono stati uccisi in strada a colpi di mazza da basebal , da affiliati alla gang. I loro corpi, fatti a pezzi a colpi di machete, sono stati trovati diversi mesi dopo.
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