Giallo sulla morte del miliardario canadese e della moglie: si ipotizza un omicidio-suicidio

Sta prendnedo sempre più corpo la pista investigativa secondo cui la morte del miliardario canadese Barry Sherman e della moglie Honey, i cui cadaveri sono stati trovati in una lussuosa villa di loro proprietà a Toronto, sia un caso di omicidio-suicido. Più in particolare, secondo quanto riferiscono due quotidiani torontini, il Toronto Sun ed il Globe anda Mail, Barry Sherman, che aveva 75 anni. avrebbe ucciso la moglie prima di togliersi la vita, impiccandosi. La polizia canadese comunque mantiene il tradizionale riserbo in attesa che siano ufficiali i risultati delle autopsie eseguite ieri.
Secondo il Toronto Sub ed il Globe and Mail, i due cadaveri sono stati trovati impiccati alla ringhiera della piscina che si trova nel seminterrato della villa. Quindi l’ipotesi è che Sherman (fondatore e proprietario dell’Apotex, gigante mondiale dei farmaci generici)  abbia ucciso la moglie in una parte diversa della villa, ne abbia trasportato il corpo vicino alla piscina per poi impiccarsi.
Peraltro sembra che la polizia non abbia trovato alcun messaggio che spieghi l’accaduto.
Gli Sherman, che avevano quattro figli, erano importanti donatori di ospedali, università e organizzazioni ebraiche.
Honey Sherman faceva parte di consigli d’aministrazione di diversi ospedali e fondazioni caritatevoli ebraiche. Il mese scorso era stata insignita di una importante onorificenza del senato canadese per i servizi resi alla comunità
Israelita come il marito, era arrivata in Canada con la famiglia dopo l’Olocausto, grazie ad un programma d’accoglienza canadese, secondo un profilo della coppia pubblicato sul sito web della Fondazione ebraica della Grande Toronto.