Gli Yazidi anche carnefici? Accusati di aver ucciso dei civili iracheni per vendetta
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Gli Yazidi anche carnefici? Accusati di aver ucciso dei civili iracheni per vendetta

Secondo l'organizzazione per i diritti umani, tra i civili fatti prigionieri e poi uccisi vi erano 22 uomini, 20 donne e 10 bambini.

Yazidi in fuga
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29 Dicembre 2017 - 10.52


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Difficile provare che sia vero ma la Human Rights Watch (Hrw) ha denunciato l’uccisione di decine di civili iracheni, alcuni dei quali bambini, in atti di vendetta compiuti da miliziani Yazidi contro clan sospettati di connivenza con l’Isis.

Sarebbero anche carnerfici quindi non solo vittime. In particolare, Hrw afferma che 52 civili della tribù degli Imteywit sono stati uccisi nel giugno scorso dopo essere stati fatti prigionieri dai miliziani Yazidi mentre fuggivano da un’area ad ovest di Mosul durante combattimenti tra le forze dello Stato islamico e quella della Mobilitazione popolare (Hashid Shaabi), a maggioranza sciita ma di cui fanno parte anche battaglioni Yazidi.

Secondo l’organizzazione per i diritti umani, tra i civili fatti prigionieri e poi uccisi vi erano 22 uomini, 20 donne e 10 bambini.
Hrw ha precisato di avere raccolto le informazioni da parenti delle vittime, da un leader della comunità yazida e da un responsabile dei servizi di Intelligence degli Hashid Shaabi, che ha detto di avere visto le fosse comuni in cui sarebbero state sepolte le vittime. «Mentre i combattimenti contro l’Isis volgono alla fine in Iraq, le forze di sicurezza statali devono concentrarsi sulla prevenzione delle rappresaglie e il rispetto della legge», ha detto Lama Fakih, vice direttore per il Medio Oriente di Hrw. «Le atrocità subite in passato dagli yazidi – ha aggiunto – non danno alle loro forze armate l’autorizzazione a commettere crimini contro altri gruppi». Come minoranza il popolo yazida da oltre due anni sta denunciando in tute le sedi internazionali i massacri compiuti contro i civili dai miliziani di Isis, chiedendo che venga riconosciuto l’atto di genocidio. I racconti delle donne ridotte in schiavitù, dei bambini arruolati in combattimento e degli uomini massacrati, hanno indignato il mondo ma ora queste nuove denunce potrebbero gettare un’ombra sullo status della minoranza.

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