Presto un telefono in ogni cella della Francia: chiamate solo a numeri autorizzati dal giudice
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Presto un telefono in ogni cella della Francia: chiamate solo a numeri autorizzati dal giudice

Un esperimento che si sta tramutando in una realtà. La prima tranche vedrà 50 mila apparecchi installati in 178 prigioni. Tariffe inferiori rispetto alle postazioni nei corridoi dei reclusori

Detenuto al telefono in un carcere francese
Detenuto al telefono in un carcere francese
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globalist Modifica articolo

2 Gennaio 2018 - 11.24


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Una rivoluzione sta prendendo corpo in Francia, dove il ministero della Giustizia ha avviato un importante tentativo per installare telefoni nelle celle di tutte le prigioni, con l’eccezione delle cosiddette aree disciplinari (quelle, cioè, dove si trovano i reclusi a maggiore rischio o che si sono resi responsabili di atti di violenza all’interno dei reclusori).
Più di 50000 celle di 178 prigioni dovrebbero quindi essere equipaggiate progressivamente nel corso dei prossimi anni, un dispositivo che permetterà ai detenuti (condannati o imputati) di chiamare solo i numeri che saranno consentiti dall’amministrazione carceraria o dal giudice.
L’esperimento condotto nel luglio 2016 alla prigione Montmédy (Meuse) ora sarà generalizzato. In questo stabilimento, che contava al primo dicembre 2017 296 detenuti, ogni recluso ha potuto chiamare in qualsiasi momento del giorno o della notte i membri della propria famiglia ad un costo inferiore del 20% rispetto a quello praticato nelle postazioni collocate nei corridoi a cui hanno accesso limitato. In media, si possono chiamare quattro numeri, i cui titolari devono essere identificati.
Nelle carceri sovraffollate, i detenuti a volte non riescono nemmeno ad accedere alle postazioni, per la mancanza di tempo o di guardie che li accompagnino. I telefoni sono in linea di principio a disposizione solo poche ore al giorno, e in fasce orarie in cui i bambini sono a scuola e dei coniugi al lavoro.
Per il Dipartimento di Giustizia, l’obiettivo è quello di promuovere il mantenimento dei legami familiari, considerato un fattore chiave per la riabilitazione, e di disinnescare una delle principali fonti di incidenti in carcere, vale a dire il traffico telefoni cellulari.

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