Sei un bimbo palestinese rifugiato a Gaza? Questa è la tua casa
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Sei un bimbo palestinese rifugiato a Gaza? Questa è la tua casa

Due bambini giocano nella loro casa nel campo di Al-Shati: le condizioni di chi vive nella striscia diventano sempre più dure

Profughi palestinesi a Gaza
Profughi palestinesi a Gaza
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15 Gennaio 2018 - 20.48


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Una prigione a cielo aperto. Tante volte è stato detto e ogni giorno è più vero: ora è emerso che nell’anno appena trascorso le già severe restrizioni imposte da Israele alla libertà di spostamento per i palestinesi di Gaza sono state ulteriormente aggravate e secondo le ultime statistiche quell’anno e’ stato per loro il più difficile dalla conclusione del conflitto del 2014.

Una situazione denunciata dalla Ong israeliana Gisha (‘accesso’, in ebraico) in un rapporto divulgato alla stampa. Secondo Gisha nel 2017 il numero dei permessi di transito dal valico di Erez (da cui si accede in Israele) è calato del 51 per cento rispetto all’anno precedente. Nel 2017 le media mensile di permessi e’ stata di 5.963, rispetto ai 12.150 del 2016. Nel 2015 era di 14.276. Anche il numero dei commercianti di Gaza ammessi in Israele è calato in maniera drastica da 3500 permessi alla fine del 2015 a 551 nel dicembre 2017.
A queste difficoltà, nota Gisha, si aggiungono quelle provocate dalla chiusura del valico di Rafah verso l’Egitto, che viene revocata solo saltuariamente
Intanto anche il valico commerciale di Kerem Shalom – principale punto di approvvigionamento per la economia di Gaza – resta chiuso per il secondo giorno consecutivo in conseguenza della scoperta da parte dell’esercito israeliano di un ‘tunnel terroristico’ di Hamas scavato alla sua base.
Da parte loro responsabili militari israeliani si rendono conto della gravita’ delle condizioni di vita dei due milioni di abitanti della Striscia.
Secondo Haaretz, la loro valutazione è che ”l’economia di Gaza e le sue infrastrutture sociali” sono vicine al tracollo. Questa situazione – avvertono – rischia di aver sbocchi destabilizzanti e di creare una ”situazione esplosiva”. La necessità per Israele di sostenere la economia di Gaza e’ stata discussa, secondo la stampa locale, in seno al governo. Il ministro dei trasporti Israel Katz è favorevole alla realizzazione di fronte a Gaza di un’isola artificiale, dotata di un porto per passeggeri e merci. Ma Israele condiziona questo progetto ed altri analoghi al disarmo di Hamas e alla neutralizzazione del suo potenziale offensivo.
Nel frattempo, come si vede in questa foto, le condizioni in cui vivono i rifugiati di Gaza, bambini compresi, sono allucinanti. Ma la comunità internazionale fa troppo poco.

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