Con una mossa a sorpresa, che sembra mettere in un angolo anni di lotte più o meno dichiarate, i jihadisti siriani che un tempo si riconoscevano in al Qaida hanno chiesto alle altre formazioni armate che si oppongono al presidente Assad di unire le forze per difendere l’ultima provincia ribelle, quella di Idlib, sotto attacco da settimane, con un pesantissimo bilancio di vittime.
A lanciare l’appello, attraverso un messaggio audio, è stato Mohammed al Golani, ex ”rappresentante” in Siria di Al Qaida, che ha sollecitato una ”riconciliazione generale” tra le fazioni ribelli, alle quali ha chiesto di “serrare le fila” per far fronte all’offensiva che da dicembre le forze lealiste hanno scatenato contro Idlib, unica provincia nel Nord-est del Paese ancora fuori dal controllo delle truppe di Damasco.
Secondo il quotidiano panarabo al Quds al Arabi, si tratta della prima registrazione con la voce di al Golani dallo scorso ottobre, quando lo scorso ottobre la Russia rese noto di averlo ferito gravemente in un raid aereo.
Al Golani era a capo del “Fronte Fath al Sham” (ex Fronte al Nusra, ex filiale siriana di al Qaida) prima di unire il suo gruppo in un’alleanza di ribelli jihadisti chiamata “Hayaat Fath Al Sham” la cui roccaforte è appunto la provincia di Idlib.
“Siamo pronti a riconciliarci con tutti e aprire una nuova pagina attraverso una riconciliazione generale”, ha detto al Golani, invitando le altre fazioni a occuparsi “dei nostri nemici più che di noi stessi e dekle nostre divergenze”.