Un doppio attentato esplosivo (due auto-bomba fatte scoppiare a pochi minuti di distanza, la seconda all’arrivo di poliziotti e soccorritori) ha provocato la morte di almeno 33 persone a Bengasi (inizialmente, citando fonti dell’ospedale Al Jalal, si era parlato di undici vittime). I feriti sono oltre settanta, e molti di loro versano in gravi condizioni.
Secondo le prime notizie, tra le vittime ci sarebbe il comandante dell’Unità investigativa dell’esercito libico, Ahmed Fitouri. Le stesse fonti riferiscono che tra i feriti figura anche Mehdi Fellah, vicedirettore dei servizi segreti dell’esercito.
Le due vetture sono esplose, con un intervallo di una decina di minuti, davanti alla moschea ”Bayaât Arradhouane”, la più grande di Bengasi, nel quartiere di al Sleimani, nel momento dell’uscita dei fedeli.
Questa moschea è nota per essere una roccaforte di gruppi salafiti che hanno combattuto i terroristi a Bengasi, al fianco del generale Khalifa Haftar.
La presenza di Fitouri e Fellah tra le decine di persone investite dall’esplosione potrebbe essere casuale, ma gli investigatori, al momento, non escludono alcuna ipotesi.
A Bengasi è stato dichiarato il lutto cittadino per tre giorni