Sembra la più paradossale conferma della legge del contrappasso le morte di una donna saltata in aria dopo avere calpestato una mina, una delle tante che gli jihadisti hanno disseminate il monte Salloum, a Kesserine, in Tunisia. Perché la donna uccisa dallo scoppio era la moglie di un pericoloso terrorista islamico catturato, qualche settimana fa, dalle forze di sicurezza tunisine proprio a poca distanza dal luogo dell’esplosione. Si tratta di Borhène Boulaâbi, ferito e catturato il 6 gennaio, sulle alture di Kesserine, dopo una violentissima sparatoria tra un grppo di miliziani e le forze speciali della Guardia nazionale.
Nella sparatoria rimasero uccisi due terroristi. dare notizia della morte della moglie di Boulaâbi è stato io colonnello Khlifa Chibani, portavoce del Ministero della Difesa.
Non si sa se dopo la cattura abbia cominciato a collaborare con gli inquirenti. Fatto sta che successivamente, le forze anti-terrorismo tunisine hanno eseguito degli arresti e smanellato una rete di fiancheggiatori. Borhène Boulaâbi è accusato di fare parte del gruppo Jond el Khilafa, affiliato all’Isis. L’uomo, che stava preparando un attentato suicido a Kesserine, è anche accusato di avere decapitato, a Jebel Mghila, due fratelli pastori, Khalifa e Mabruk Soltani, che forse lo avevano riconosciuto.
Tunisia: moglie del capo di una milizia jihadista salta in aria su una mina messa dai terroristi
Il marito, Borhène Boulaâbi, catturato il 6 gennaio, stava preparando un attentato suicida a Kesserine e di avere decapitato due fratelli pastori, che forse lo avevano riconosciuto
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29 Gennaio 2018 - 17.19
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