Il 6 febbraio del 1988 è una data che chiunque sia appassionato di basket conosce: quel giorno infatti Michael Jordan, il più grande giocatore della storia dei Chicago Bulls, compì quello che, sportivamente parlando, è stato un vero miracolo.
Durante la finale dello Slam Dunk Contest contro la stella di Atlanta Dominique Wilkins, Michael Jordan spiccò letteralmente il volo, rimanendo immobile a mezz’aria per un secondo pieno e dando la possibilità ai fotografi presenti (e ai 18.403 tifosi nello stadio) di immortalare un’immagine storica per il basket.
Quel giorno, c’era l’equilibrio assoluto fra i due fenomeni, e allora per romperlo Jordan tirò fuori dal cilindro delle sue magie una schiacciata dalla linea dei tiri liberi che fece impazzire la gente. Rimase a bocca aperta perfino Doctor J, Julius Erving, il primo a far diventare quel gesto un’opera d’arte sportiva, e si capì che la Nba aveva il suo nuovo re ed era definitivamente sbocciato il migliore giocatore della storia del basket.
E non è un caso che nell’All Star Game di quest’anno le maglie da gioco saranno ‘griffate’ Jordan, con il simbolo dell’uomo che vola con il pallone da basket in mano. E, ultimo omaggio al Mito, lo store online del sito della lega già vende la maglia All Star Game 2018 anche di Jordan, che si è ritirato ma rimane quello che non ci sarà mai più un altro come lui e fattura più di tutti, tanto da avere un patrimonio da quasi due miliardi di dollari. E di essere diventato il primo uomo di colore interamente proprietario di una franchigia, gli amati Charlotte Hornets in omaggio alla terra di cui è originaria la sua famiglia.