La folle idea di Trump dopo la strage: insegnanti armati in classe
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La folle idea di Trump dopo la strage: insegnanti armati in classe

Il miliardario riceve i supravvissuti di Parkland, Unica concessione: alzare il limite dell'età per possedere armi

La protesta alla Casa Bianca
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22 Febbraio 2018 - 08.22


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Cosa fare contro l’eccesso di armi? Introdurre ancora più armi. Ossia invece di combattere la cause aumentare il numero di persone armate: il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, durante l’incontro alla Casa Bianca con gli studenti sopravvissuti alla strage nella scuola di Parkland, si è detto disposto a considerare l’idea che insegnanti, appositamente formati, possano essere muniti di armi. “La esamineremo con attenzione”, ha detto Trump, in risposta alla ipotesi avanzata da uno dei presenti. “Capisco che è un’ipotesi controversa – ha aggiunto – siamo qui per ascoltare”.

Tra lacrime, appelli, rabbia e dolore, le testimonianze si sono susseguite viaggiando lungo toni diversi: dalla disperazione inconsolabile di uno studente che nella sparatoria di Parkland ha perso il suo migliore amico. Alla frustrazione di un padre che, con riferimento al killer 19enne, al presidente ricorda: “Se non è grande abbastanza per comprare una birra non dovrebbe essere in grado di comprare un’arma”. E la rabbia incontenibile di un altro genitore che tuona: “Sono arrabbiato… Quanti altri ragazzi ancora? Non chiuderò occhio fino a quando non si farà qualcosa!”.

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Un tono certo irrituale quest’ultimo per un intervento alla Casa Bianca, ma che va avanti per minuti e non si placa. Immagini – tra l’altro trasmesse in diretta da vari network Tv – che di certo faranno discutere, proprio nel giorno in cui migliaia di ragazzi in Florida e a Washington hanno lasciato le loro classi per scandire il loro appello ultimo: “Mai più!”.
Il presidente Trump da parte sua ha promesso ascolto e azione. Sono qui “per ascoltare”, ha sottolineato in apertura dell’evento alla Casa Bianca, tornando a garantire che si lavorerà sui controlli e le verifiche cosiddette di “background” per i detentori di armi o potenziali tali, ha menzionato la possibillità di alzare i limiti di età per l’acquisto di armi, è tornato quindi a rimarcare anche la necessità di vigilare sulla salute mentale. “Ascoltiamo, poi ci mettiamo subito al lavoro. E non solo a parole come in passato. Lo risolveremo”, ha affermato.

L’autore della sparatoria nella scuola in Florida che ha ucciso 17 persone “non avrebbe dovuto avere accesso ad un’arma da fuoco”. Lo ha detto Dana Loesch, portavoce della Nra, la potente lobby americana delle armi, partecipando ad un incontro con studenti, sopravvissuti e genitori organizzato e trasmesso in diretta dalla Cnn. Definendo il killer un “mostro” ha sottolineato: “Gente matta non dovrebbe essere in grado di possedere un’arma. Gente pericolosa per se stessa e per gli altri non dovrebbe essere in grado di ottenere un’arma”.

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Dopo la sparatoria di San Valentino lo sceriffo della contea ha ordinato che staff autorizzato sarà dotato di fucili sul territorio scolastico. Le armi, ha spiegato lo sceriffo Scott Israel, “verranno tenute in auto di pattuglia quando non saranno in uso, questo fino a quando non verranno messi in uso appositi e sicuri armadietti dove custodirle dentro gli istituti”.

 

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