La Corte Suprema di Giustizia brasiliana ha respinto all’unanimità la richiesta di habeas corpus di Luiz Inácio Lula da Silva, che ora rischia di essere incarcerato nelle prossime settimane, mentre resta il favorito per le presidenziali di ottobre.
Il suo futuro è ora sospeso in attesa di un altro appello, contro la sentenza del tribunale distrettuale di Porto Alegre che, alla fine di gennaio, lo ha condannato a12 anni di carcere per corruzione.
Nel 2016, una sentenza della Corte Suprema ha stabilito che una pena detentiva possa essere applicata quando siano esauriti i ricorsi in appello. La battaglia legale è ora sulla possibilità che Lula resti in libertà fino a quando non siano esauriti i ricorsi.
E c’è anche da considerare la questione della sua eleggibilità. Anche se Lula sembra ad un passo dalla prigione, non è certo che possa essere automaticamente escluso dalla consltazione elettorale di ottobre.
L’ex presidente è accusato di aver accettato un appartamento di lusso da una società di costruzioni coinvolta nel grande scandalo del gruppo pubblico Petrobras.
Luiz Inácio Lula da Silva, 72 anni, si dice vittima di un complotto da parte delle élite e dei media brasiliani per sbarrargli la strada verso le elezioni di ottobre, dopo avere governato il Paese dal 2003 al 2010.
Lula ad un passo dalla prigione: la Corte suprema respinge il suo ricorso
L'ex presidente, favorito alle elezioni del prossimo ottobre, condannato a dodici anni per avere accettato un appartamento di lusso da una impresa di costruzioni in odore di corruzione
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7 Marzo 2018 - 10.34
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