Il tecnico del Napoli, dopo il pareggio di San Siro contro l’Inter, ha risposto in modo davvero maleducato a una giornalista che in sala stampa gli aveva chiesto: “Sono troppo dura se dico che dopo questa sera lo scudetto è compromesso?”.
E lui, ribadendo il suo sessismo dopo il caso di Mancini di qualche tempo fa, le ha risposto: “Sei una donna, sei carina e per questi due motivi non ti mando a fare in culo”.
Dal mondo del calcio non possiamo certo aspettarci interventi illuminati, è ovvio. E da Sarri ancora meno. Ricordate quando nel 2016, nel post partita di Napoli-Inter di Coppa Italia diede del finocchio a Mancini? E Mancini rispose in modo molto intelligente: “‘frocio, finocchio’. E io ne andrei anche orgoglioso, se sono questi gli uomini. Ha 60 anni e si deve vergognare”.
E poi si scusò giustificando la sua sfuriata con il fatto che fosse ‘nervoso’.
Il problema è un altro. Non dovremmo mai considerare l’essere gay una offesa. E di certo non dovremmo rivolgerci al prossimo in modo offensivo e sessista.
Quindi, caro Sarri, chiariscici un punto: se la giornalista fosse stata bruttina la si poteva mandare a quel Paese senza problemi solo perché ha fatto il suo mestiere?
I colleghi uomini della donna dovrebbero indignarsi e ammonire questi atteggiamenti.
Quando il mondo del calcio smetterà di vedere la donna come un oggetto da maltrattare o ridicolizzare a seconda dell’aspetto fisico?
Ma soprattutto, caro Sarri, tu di definiresti ‘carino’? Giusto per capire se possiamo, noi donne tutte, mandarti a quel paese.