Dalla strage di Parkland è già passato un mese (durante il quale ci sono state altre sparatorie negli Stati Uniti) e la protesta degli studenti e degli insegnanti non si ferma: per ricordare i 17 morti della scuola, oggi le lezioni sono state interrotte per 17 minuti in tutti gli Stati Uniti, così come hanno fatto alcuni canali come Mtv, Nickelodeon e Comedy Central. Davanti alla Casa Bianca, in centinaia si sono presentati con cartelli di protesta contro la violenza sulle armi.
Gli studenti hanno lanciato l’hashtag #NationalSchoolWalkout e ben 3.000 scuole in tutti gli Stati Uniti hanno partecipato alla manifestazione. L’obiettivo è far sì che le leggi sulla restrizione delle armi diventino effettive, cosa che non sembra essere nell’agenda di Trump, sebbene all’inizio avesse dichiarato che si sarebbero presi provvedimenti. Salvo poi cambiare idea, sotto le pressioni della Nra.
Proprio la lobby delle armi ha twittato con fastidio contro la protesta: “Controllerò io le mie armi, grazie!” ha scritto la National Rifle Association, insofferente come al suo solito verso chiunque tenti anche solo di introdurre un dibattito sulla regolamentazione della vendita di armi, ponendo come unica argomentazione la difesa del Secondo Emendamento della Costituzione americana, che garantisce il diritto a possedere armi.
I’ll control my own guns, thank you. #2A #NRA pic.twitter.com/jqbZzwcWf6
— NRA (@NRA) March 14, 2018
Ma qualcuno dalla parte degli studenti c’è: i democratici Nancy Pelosi, Charles Schumer, John Lewis e Chris Murphy si sono uniti alle proteste a Washington. “Siamo tutti colpiti dalla vostra eloquenza e dalla vostra coraggiosa insistenza per agire allo scopo di prevenire la violenza delle armi da fuoco”, ha detto la Pelosi agli studenti. “Grazie per aver portato la vostra urgenza in questa battaglia sulla soglia del parlamento degli Stati Uniti”, ha aggiunto.